Valenzisi recensisce Il Codice dei Sogni

Il Codice dei Sogni

di Fabio Valenzisi

Nell’era dell’informazione dove l’individualità viene sempre più fagocitata dalla tecnologia, parlare di sogni potrebbe apparire fuori luogo. Persino Jung ai suoi tempi pensava che il mondo interiore fosse terreno di ricerca, per pochi. Che senso ha, si chiedeva, interessarsi di sogni e mondo interiore, ci sono cose ben più importanti di cui ci dobbiamo occupare: le grandi manovre economiche e politiche, il piano telefonico, lo star sistem, ecc… sono queste le cose importanti. Ma forse la questione oggi assume connotati inaspettati. La solitudine dell’individuo davanti al computer o allo smartphone lo costringe, seppur in modo gelido, a confrontarsi con sé stesso. A questa realtà le reazioni possono assumere diverse sfumature di cui due sono gli estremi opposti: alcuni sprofondano nel torpore dell’inconsapevolezza, cadendo nel turbine dell’evitamento di sé, si tuffano a capofitto nelle distrazioni esteriori del mondo; altri invece, riescono a supportare la tecnosolitudine usandola come pretesto introspettivo per conoscersi, si pongono delle domande e approdano nella ricerca di informazioni diverse da quelle normalmente consumate dagli zombi della cultura di massa. Sovente questa ricerca autonoma comporta la gioiosa riscoperta della lettura. Ed è così che libri come “Il codice dei sogni” arrivano nelle mani di questi solitari ricercatori: lettori che nonostante le distrazioni del mondo mantengono aperto l’ascolto verso sé stessi, attraendo a sé come un magnete le informazioni utili alla formazione psichica e rafforzando il rapporto con il loro mondo interiore. Il codice dei sogni rientra appieno in questa tipologia di “informazioni”, un libro che invece di distrarre, forma e arricchisce l’individuo, indicando metodi pratici per lavorare su di sé.
La semplicità con cui l’autore ha prodotto il testo rende applicabili nell’immediato i contenuti, a patto di dedicarsi con saggia pazienza alla ripetizione pratica delle tecniche descritte nel libro, arricchite da schemi intuitivi ed esempi esperienziali accessibili ad ogni tipo di lettore.
Il titolo esprime chiaramente l’argomento centrale, i sogni e come capirne il significato da soli; senza troppi giri di parole o sensazionalismi comunica subito la possibilità reale di accedere in prima persona al codice per interpretare autonomamente i propri sogni. Il messaggio di autonomia è al passo coi tempi, con la prospettiva di stimolare ogni persona a prendere coscienza di un fatto sempre più radicato: nessuno può sondare il proprio mondo interiore meglio del diretto interessato. Qui sta la forza del libro scritto da Roberto Solinas, dove pare aver amalgamato con le sue parole l’umile intento di trasmettere un sottile messaggio implicito: incoraggiare il lettore a prendere in mano i propri sogni ed a carpirne il senso, senza l’intermediazione di un esperto.
L’autore, psicologo, si accosta al lettore con metodo asciutto, aiutandolo socraticamente a tirare fuori le proprie capacità di analisi, un approccio gentile che infonde sicurezza al lettore. In ciò traspare il tocco umano dell’erudito, che spoglio del suo ruolo, insegna ciò che sa per il piacere di insegnare, o meglio educare il suo lettore ad agire autonomamente nell’universo sconfinato dei sogni.
Ricco di aneddoti esperienziali, il codice dei sogni, è un libro utile a tutti. Un “libretto” di istruzioni dedicato all’interpretazione dei propri sogni in modo facile ed efficace. E si sa, oggi la cosa più difficile da fare per l’esperto, lo scrittore o l’artista in genere è rendere semplice ciò che è complesso. Roberto Solinas riesce perfettamente in questo intento.

Invito il lettore ad utilizzare questo libro come strumento per Lavorare su di sé, abbracciando con fiducia le indicazioni dell’autore, applicando il suo metodo per fruire delle possibilità e di ogni prospettiva contenuta nel significato dei propri sogni. Messaggi, con cui l’anima tende la mano ogni notte nella paziente attesa di sentire la nostra mano accostarsi alla sua.

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